Il Dott. Luigi Lavorgna, Neurologo AOU Università “Luigi Vanvitelli” e Coordinatore Gruppo Studio Digitale SIN e il Prof. Filippo Martinelli Boneschi, Professore Associato di Neurologia all’Università degli Studi di Milano e Neurologo presso l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, rispondono alle domande degli utenti sul tema “Sclerosi multipla e ambiente”.

La sclerosi multipla non è una malattia genetica, questo è molto importante da ricordare. È una malattia complessa, fatta da una combinazione di fattori genetici e ambientali. C’è un lavoro che ha raccolto una serie di studi e che ha cercato di stimare il rischio di avere la SM in diverse categorie di persone, che si attesta intorno alla probabilità di uno su 500. Il rischio per una persona che ha un gemello monozigote, con cui condivide quasi il 100% del materiale genetico, si eleva moltissimo, diventando di una probabilità su 5. Se parliamo del rischio in un figlio di una persona che ha la sclerosi multipla, la probabilità si aggira intorno a uno su 67, quindi bassa. Il discorso cambia se entrambi i genitori sono affetti dalla malattia, aumentando a 1 su 5. I rischi sono comunque trascurabili, per questo si cerca di favorire la genitorialità nei genitori affetti dalla sclerosi multipla.