Il Dott. Luigi Lavorgna, Neurologo AOU Università “Luigi Vanvitelli” e Coordinatore Gruppo Studio Digitale SIN e il Dott. Paolo Immovilli, unità operativa complessa Neurologia, Ospedale Guglielmo da Saliceto, responsabile percorso diagnostico terapeutico e riabilitativo sclerosi multipla AUSL Piacenza rispondono sul tema “Percorso genitorialità: dall’infertilità all’adozione”.
"No, non influisce assolutamente. Anche l’altra volta avevamo lanciato lo slogan “Sarete ottimi genitori!”, e direi che in questo crediamo entrambi profondamente. La sclerosi multipla, infatti, al giorno d’oggi è una malattia che è ben curabile, il cui rischio di disabilità è prevenibile in modo veramente efficace. Ricordo che comunque una SM non curata ci riporta alle stesse problematiche della malattia degli anni Settanta e Ottanta, assolutamente più aggressiva di quella attuale, che vedeva lo sviluppo della disabilità nel 50% dei casi a quindici/vent’anni dal decorso. Oggi le cose sono migliorate enormemente. Lo studio della Professoressa Troiano, che è stato il caposaldo nel curare il rischio di disabilità con i farmaci di prima linea, ancora meno efficaci di quelli che utilizziamo adesso, ci ha fatto vedere come la disabilità raggiunta nelle persone non trattate in tre anni veniva raggiunta in sette nelle persone trattate. Sono profondamente convinto che il problema nell’affrontare la SM, sia dal punto di vista umano che lavorativo, fa sì che i pazienti acquisiscano nuove abilità e nuove risorse che si rivelano utili sia nella famiglia che nelle capacità genitoriali."