Il dott. Luigi Lavorgna, Neurologo Aou Università “Luigi Vanvitelli” e coordinatore Gruppo Studio Digitale SIN, si confronta sul tema ”Alimentazione e Sclerosi Multipla” con la Professoressa Marinella Clerico, Responsabile SSD Patologie Neurologiche Specialistiche, AOU San Luigi Gonzaga e Prof.ssa associata Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche Università di Torino.

In ambulatorio credo che a tutti capiti di affrontare argomenti che i nostri pazienti hanno letto sul web. Come si comporta davanti a questi tipi di argomenti che molte delle volte si rivelano fake news?

Prima di tutto li ascolto. Vista la nostra esperienza è molto facile capire che tipo di fonte è, poi nel momento in cui io vengo messa di fronte a dei veri e propri statement basati su articoli che i pazienti hanno letto, cerco di contrastare quel tipo di notizia dando un'alternativa basata su un fondamento scientifico. Ormai abbiamo delle evidenze su quali tipi di regimi alimentari sono più corretti e più favorevoli da indicare, quindi porto avanti proposte più vincenti che facciano da coadiuvanti a un percorso terapeutico tradizionale. Ad esempio, suggerisco di affidarsi a una buona dieta mediterranea, che sia ricca di acidi grassi a catena lunga, frutta e verdura, perciò la classica dieta onnivora, anche con la presenza della carne, stessa carne che è stata demonizzata più volte da alcuni. In realtà non è così, è un alimento utile al contrario di molte diete vegetariane che non si sono rivelate così vincenti e determinanti nella riuscita dell’arresto della malattia. Infine posso consigliare anche le diete chetogeniche, che prevedono l'assunzione di quantità caloriche molto restrittive e quantità di grassi e carboidrati molto sproporzionata. Esso è' un programma alimentare che non condivido con tutti i pazienti, poiché bisogna avere la certezza che l’interessato dia una risposta reale e capisca l'utilità della dieta.