Il Dott. Luigi Lavorgna, Neurologo Aou Università “Luigi Vanvitelli” e coordinatore Gruppo Studio Digitale SIN, intervista il Dott. Pietro Annovazzi, Neurologo UOC Centro SM – ASST Valle Olona, Presidio Ospedaliero di Gallarate, sull’esordio della Sclerosi Multipla in età pediatrica.
Qual è il migliore approccio in cui porsi difronte all’esordio della SM in un bambino?
La sclerosi multipla è una malattia che esordisce solitamente tra i 30 e i 40 anni. Come tutte le malattie ha delle forme precoci e alcune tardive. Può succedere però di diagnosticare la malattia anche all’età di 4 o 5 anni: in questo caso è doppiamente difficile e impattante per il paziente. Abbiamo di fronte dei ragazzi in pieno sviluppo che vedono la loro infanzia turbata da una diagnosi di questo tipo. Le forme pediatriche sono caratterizzate da una forte aggressività poichè arrivano con l’irruenza tipica dell’adolescenza dal momento che il sistema infiammatorio dei nostri giovani pazienti è particolarmente vivace. Per questo motivo assistiamo a tante ricadute, al manifestarsi di diversi sintomi e a rapide infiammazioni. Da un lato proviamo a non utilizzare terapie troppo aggressive, ma abbiamo il dovere di calibrare bene prudenza e aggressività terapeutica per evitare dei fallimenti. In questi casi crediamo sia importante far sostenere il paziente da una terapia psicologica.