Sclerosi Multipla pediatrica: risultati scientifici
Il Dott. Luigi Lavorgna, Neurologo Aou Università “Luigi Vanvitelli” e coordinatore Gruppo Studio Digitale SIN, intervista il Dott. Pietro Annovazzi, Neurologo UOC Centro SM – ASST Valle Olona, Presidio Ospedaliero di Gallarate, sui risultati scientifici più importanti inerenti alla sclerosi multipla che esordisce in età pediatrica.
Quali sono i risultati scientifici più importanti inerenti alla sclerosi multipla pediatrica?
E’ un argomento molto particolare perché con dei pazienti così giovani è molto difficile cristallizzare la ricerca scientifica. Noi abbiamo dei giovani pazienti che evolvono in età adulta. Ci troviamo spesso difronte a persone sotto i 18 anni che diventeranno degli adulti in cui la malattia ha esordito in età pediatrica; non possiamo perciò riuscire ad infilare tutto in una griglia. Di fatto è evidente che le forme pediatriche sono le più aggressive ma, allo stesso tempo, i ragazzi hanno una capacità di recupero enorme. Per cui, se il medico riesce a spegnere l’infiammazione, riesce anche a garantire al paziente una vita pressoché normale con le terapie adeguate. Dobbiamo lavorare molto dal punto di vista psicologico sull’accettazione della malattia e su quello che in medicina si chiama coping: insegnare a gestire la malattia senza farsene sopraffare.
L’ampia scelta di terapie farmacologiche di cui disponiamo oggi rappresentano un traguardo importante anche per queste forme precoci di sclerosi multipla. Possiamo sperare in nuovi traguardi?
Non solo auspico nuovi traguardi, ma ci credo fortemente. Abbiamo un gruppo di ricerca scientifica sulla SM in Italia che ha avuto la capacità di “gettare il cuore oltre l’ostacolo” sperimentando dei farmaci che non erano ancora autorizzati dal punto di vista burocratico nelle forme di sclerosi multipla pediatrica. Le abbiamo utilizzate con coraggio, supportati da una serie di dati, con risultati sorprendenti.