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SM.POSSO.IT - SCLEROSI MULTIPLA: FORME PROGRESSIVE
19/03/2021 12:00

“Sclerosi Multipla: forme progressive” è il titolo dell’intervista del Dott. Lavorgna, Neurologo Aou Università “Luigi Vanvitelli” e coordinatore Gruppo Studio Digitale Sin, al Prof. Paolo Ragonese, Neurologo del Dipartimento di Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica Avanzata dell’Università di Palermo.

Qual è l’impatto di cure precoci sulle varie forme di sclerosi multipla?

Riuscire a trattare precocemente le forme progressive di SM sembra, dagli studi epidemiologici, che possa avere dei benefici tangibili a lungo termine. Sicuramente gli anni a venire ci daranno la possibilità di poter aggiungere altri dati su questi argomenti.

Un messaggio finale da lasciare ai pazienti…

Bisogna proseguire con la strada che si è intrapresa. E’ necessario mantenere un contatto diretto con il clinico e con il Centro che ha in cura il paziente. E’ importante avere delle informazioni che siano veicolate da chi conosce la patologia e da chi è aggiornato su tutti i dati scientifici che emergono nel corso del tempo. Possiamo fare l’esempio di ciò che stiamo vivendo in relazione alla pandemia e alle vaccinazioni per la prevenzione da covid. Ci sono tantissimi documenti dei vari gruppi di studio inerenti alla sclerosi multipla che consigliano assolutamente la vaccinazione preventiva. 

In considerazione di quanto emerso negli ultimi giorni relativamente ai vaccini ed al profilo di sicurezza, vi chiedo se non vogliate considerare la possibilità di aggiungere delle considerazioni di carattere epidemiologico proprio in merito ai vaccini:

1) Ogni giorno in Italia muoiono in media quasi 2000 persone, se teniamo conto della media degli anni precedenti; in questo momento in Italia oltre 6.000.000 di persone hanno ricevuto almeno una dose di vaccino ed in Inghilterra oltre il 35% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, prevalentemente Astra-Zeneca.

2) La probabilità della coincidenza tra eventuali decessi diventerà proporzionalmente più elevata col passare del tempo considerata la elevatissima intensità del ritmo delle vaccinazioni; 

3) La correlazione tra i decessi riportati dalla stampa comprende persone che avevano effettuato il vaccino il giorno prima, nell’ultima settimana o negli ultimi 12 giorni.

4) E’ quindi corretto non abbassare la guardia nel monitorare ogni possibile effetto nocivo come per qualsiasi terapia; i provvedimenti presi dal Ministero della Salute e da AIFA sono stati infatti improntati alla estrema prudenza ma altre nazioni non hanno per esempio modificato la programmazione dei vaccini poiché non è stato ritenuto che vi fossero elementi significativi di allarme.